Sandro Sanna nasce a Macomer in Sardegna. Nel giugno del 1965, giovanissimo, si trasferisce con la famiglia a Roma, dove attualmente vive e lavora. L’infanzia e la prima giovinezza vissute nell’isola segnano profondamente la sua natura creativa e il suo pensiero. Lo sradicamento precoce da quella realtà rappresenta il momento centrale da cui emergerà in seguito l’idea di provvisorietà, generata da eventi imponderabili capaci di stravolgere l’equilibrio di ogni cosa. Tuttavia quel germoglio di vita trascorso nella terra d’origine, rappresenta per l’artista il punto fermo a cui guardare per ritrovare l’orientamento e trarne linfa vitale per il suo pensare e fare arte. A Roma, all’inizio del suo percorso, Sanna dedica particolare attenzione a tutti quei fenomeni sociali e culturali che in quegli anni diventavano espressione delle istanze della sua generazione, osservando l’evolversi dei nuovi linguaggi dell’arte, favorito dalla preziosa guida di Marisa Volpi, sua docente di storia dell’arte, che lo avvicina alla lettura e alla comprensione delle avanguardie. A cavallo tra gli anni ’60 e ’70 nasce nel pensiero dell’artista l’idea che ogni disciplina sia complementare all’altra: teatro, musica, cinema, poesia, astrofisica e filosofia diventano il nutrimento della sua ricerca.
Nel 1972, all’età di ventidue anni, organizza con George De Canino la sua prima personale nello spazio sperimentale Bateau Ivre di Roma. Nello stesso anno è invitato al Premio Mario Sironi a Sassari. Nel 1974 inizia a insegnare negli Istituti d’Arte. Nel 1975 prende parte alla X Quadriennale d’Arte La Nuova Generazione, Palazzo delle Esposizioni in Roma, con tre opere della serie Paesaggi rivissuti. Nel 1979 dopo un’ampia personale presso la C.A.A.A.P. di Roma, partecipa a Scultura all’aperto, a cura di Tito Amodei, giardini della Sala 1 Roma, con la scultura Vulcano, in acciaio, catrame e inerti, che evoca la colata lavica, segno di mutazione della realtà e della materia. Nell’anno successivo sempre sul tema della transitorietà dell’esistere, allestisce la mostra Provvisorietà, con tre installazioni realizzate in ferro, gesso e affresco, Spazio Alternativo, Roma.
Negli anni ‘80 e ’90 il suo lavoro si manifesta appieno aprendo una nuova stagione creativa: sono di questo periodo i Campi Magnetici e Tra la superficie e l’aria, monocromi di grandi dimensioni dove la gestualità e il segno sono protagonisti di un lavoro di grande riduzione dell’immagine, che rende la superficie vibrante e spaesante. Il suo intento è andare oltre la pelle del visibile, al di là della realtà enunciata delle cose. In quegli anni ordina le personali alla Galleria Giulia di Roma del 1987 a cura di Lorenzo Mango con la serie Tra la superficie e l’aria e del 1990 con La luce formante, con testo di Patrizia Ferri. Con lo sguardo rivolto verso il caos e l’armonia cosmica, prendono corpo i lavori Pietre e Geodi (1993); successivamente con Meteore emergono volumi tra luce e ombra, ori e neri. Partecipa alla Biennale d’Arte Città di Milano del 1989 e del 1993 e al Premio Marche del 1990. Altro elemento che struttura il lavoro di Sanna è la ricerca costante della mutevolezza dell’immagine, raggiunta anche grazie all’utilizzo di microfilm metallici e sintetici, che hanno una loro peculiarità cromatica e riflettente capace di offrire allo sguardo una incessante mutazione, attivata dal movimento dell’osservatore e dall’incidenza della luce. A metà degli anni Novanta compone il ciclo di opere Bisanzio, la cui superficie è segnata da punti luminosi che evocano tridimensionalità, come aggetti capaci di proiettare la loro ombra sulla superficie stessa. Sono opere che richiamano l’andamento musicale e si propongono anche strutturalmente come partitura. Questo ciclo di lavori viene presentato nel ’94 in una personale con la cura di Luigi Meneghelli presso la Galleria Giulia di Roma, e nella mostra del ’95 Moda e Arte, Ferrone Uomo / Sandro Sanna, presso la Fortezza da Basso a Firenze. Anche nelle elaborazioni successive, i Muri d’acqua, Derive, Maglie e Derive e i Geodi che costituiscono la naturale evoluzione della serie di opere precedenti, la luce e la forma si trovano a coincidere in un unico agglomerato di materia impalpabile e riflettente. Il flusso e lo scorrere sono la chiave espressiva dei Muri d’acqua e di Maglie e Derive, dove la percezione dell’osservatore è indotta ad attraversare con lo sguardo la superficie della tela assecondando il fluire dei segni.
Nel ’97 è invitato alla manifestazione l’Arte a Roma dove riceve il premio acquisto della Galleria Comunale d’Arte Moderna della capitale. Nel 1998 in occasione della mostra personale presso il Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma, curata da Fabio Briguglio, espone le serie Pietre, Bisanzio, Maglie e Derive e Risuona l’Aria.
Nel 2000 in una grande mostra curata da Maurizio Calvesi e Augusta Monferini, propone opere del decennio 1990-2000 nelle sale del Palazzo De Riso Gagliardi di Vibo Valentia. Questa retrospettiva mette in luce alcuni passaggi fondamentali del lavoro dell’artista: in particolare la serie dei Luce Formante, Miniera del Sole, Rock Nero Sabbia, Pietre, Bisanzio, Geodi, Maglie e Derive e Lo Specchio dei Pianeti, che esposti contestualmente e nel medesimo luogo rendono evidente l’evoluzione della poetica incentrata sull’allusione alla tridimensionalità, sullo spaesamento percettivo e sulla “riduzione” della materia, che per sua propria peculiarità cromatica o riflettente sostituisce il colore. Sono dello stesso anno le personali presso la Galleria Ronchini Arte Contemporanea di Terni, Segni d’aria e di terra allo Studio S di Roma e la partecipazione alla IX Biennale d’Arte Sacra di S. Gabriele (Te). Nel 2001 partecipa alla 8ª Biennale Internazionale del Cairo con alcune opere del ciclo Meteora, e presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Ciampino (Roma) espone Cosmogonia 2001, installazione di grandi dimensioni (21 mq) composta da 70 tele di 50×60 cm ciascuna, ispirata al lento dinamismo cosmico, con testi in catalogo di Augusta Monferini e Lorenzo Canova. Successivamente, la stessa opera viene ospitata presso il Brolo di Mogliano Veneto (TV). In questi anni si intensifica la realizzazione di nuove opere nelle quali, con l’evocazione tridimensionale, l’artista intende dar vita a sculture nel piano, ricavando spazi d’immersione. Il suo intervento quasi sempre di natura installativa, è finalizzato a interpretare e simulare la fisicità dell’immagine.
Nel 2003, con la cura di Maurizio Calvesi e Augusta Monferini, allestisce negli spazi della redazione della Casa Editrice CAM a Roma, la mostra Metallica, in cui propone una serie di quadri-installazione sul tema del riflesso, dell’immagine e il suo doppio. In tale circostanza, per la nuova sala della CAM, realizza un grande mosaico pavimentale. Nel finire di quest’anno su commissione di ACEA e del Comune di Roma, installa al centro di Piazza Re di Roma Meteora, un’opera in acciaio e luci di grandi dimensioni. La scultura è resa mutevole da un impianto luminoso programmato per cambiarne lentamente la cromaticità nell’arco della giornata, passando dal rosso incandescente che ricorda il metallo portato al punto di fusione, al freddo astrale dell’acciaio. Sempre nel 2003 partecipa alla mostra curata da Lorenzo Canova Futuro Italiano presso il Parlamento Europeo a Brussells, con le opere di grande formato Metallica Verticale e Specchiante.
Nel 2004 il Museo Nazionale d’Arte della Romania a Bucarest e il Museo Nazionale d’Arte della Moldova a Chisinau gli dedicano due grandi mostre personali, con opere che vanno dal 1990 al 2004, con testi di Maurizio Calvesi, Lorenzo Canova, Fabrizio D’Amico, Luigi Meneghelli e Augusta Monferini, testi pubblicati anche nel catalogo dell’ampia mostra allestita presso la Galleria della Biblioteca Nazionale di Seoul.Nel 2005 partecipa all’Esposizione Universale di Aichi e le sue opere appartenenti alla serie dei Metallica Lunare, dei Bisanzio Lunare e dei Moonlight sono state presentate dal MAE in una mostra itinerante negli Stati Uniti, nelle città di Los Angeles, San Francisco, Chicago e Washington, con un testo in catalogo di John Yau. Nel 2006 è invitato alla mostra Mito e Velocità alle Scuderie del Cremlino di Mosca, a cura di Massimo Scaringella, a Natura e Metamorfosi a cura di Marisa Vescovo nella città di Shangai all’Urban Planning Exhibition Center, a Beijing al Creative Art Center – Millenium Art Museum e di ritorno in Italia alla Galleria d’Arte Moderna G. Carandente, Palazzo Collicola di Spoleto. È tra gli artisti di Out Art, Arte Contemporanea a Villa dei Quintili a Roma, a cura di Eleonora Sgaravatti, con una suggestiva installazione all’interno della antica cisterna romana, e a Lights On presso la Galleria Artiscope di Brussells a cura di Zaira Mis. Nell’anno successivo partecipa alla mostra Baltico Mediterraneo, Italia-Finlandia a Confronto, a cura di Sergio Rossi, presso il Museo Nazionale di Castel S. Angelo in Roma. Nel 2007 le sue opere della Collezione Farnesina vengono esposte nella mostra itinerante Viaggio nell’arte italiana 1950-80: cento opere dalla Collezione Farnesina, ospitata nelle città di Sarajevo, Sofia, Budapest e Bucarest. Sempre nel 2007 Sanna è inserito nella nuova collezione permanente della Galleria Civica di Arte Contemporanea Giuseppe Perricone di Erice (TP). Nel 2008 è nuovamente in Cina con la mostra Energie Sottili della Materia, a cura di Marisa Vescovo, all’Urban Planning Exhibition Center di Shanghai e presso la China National Academy of Painting a Beijing. Successivamente è invitato alla mostra Sconfinamenti, tenutasi presso il Museo Nazionale di Castel S. Angelo a Roma. Nello stesso anno partecipa al 59° Premio Michetti, a cura di Maurizio Calvesi, Anna Imponente e Augusta Monferini, ove riceve il Premio acquisto Ruffini. Nel 2009 espone in Dinamismo/Spazio/LuceNera – G. Balla, L. Fontana, R. Almagno, S. Sanna, a cura di Lorenzo Canova, presso l’Università del Molise, Campobasso.
Nel 2010 l’Accademia Nazionale dei Lincei gli attribuisce il prestigioso Premio Leonardo Paterna Baldizzi per la scultura, per l’opera Meteora. Sempre nel 2010 partecipa alla 54ª Biennale di Venezia.
Sanna è presente con alcune opere di grande formato nella Collezione VAF-Stiftung presso il MART di Rovereto e in questo Museo nel 2011 è inserito nella mostra 1947–2010, Percorsi riscoperti dell’Arte Italiana, Collezione VAF-Stiftung, curata da Gabriella Belli e Daniela Ferrari.
Nel 2012 nella doppia personale La Luce Oscura della Materia, Sandro Sanna – Roberto Almagno, curata da Lorenzo Canova, espone nel Museo Carlo Bilotti di Roma il nuovo ciclo dei Primigenia e Origine. In questa circostanza l’artista propone una serie di grandi opere su tela e su lastre di alluminio, progettate con l’ausilio di programmi di animazione digitale, attraverso i quali effettua un’accurata ricognizione sulla complessità della struttura che le origina e sulle mutazioni derivanti dal cambiamento della sorgente luminosa. La poetica di Primigenia e Origine intende evidenziare due aspetti fondamentali della realtà cosmica: l’insieme che si dichiara in prima istanza nella sua semplicità unitaria ed estatica e la complessità di un universo multiforme e labirintico che si rivela se osservato con più attenzione.
Nel 2013 espone presso la Galleria Pièce Unique di Beirut in Libano, con una personale dal titolo Dinamismo Statico, a cura dell’Ambasciata Italiana. Dello stesso anno è la mostra Universi Vibranti, a cura di Susanne Capolongo e Stefano Cortina con un testo critico di Marco Meneguzzo, presso la Galleria d’Arte Cortina di Milano. Sempre nel 2013 la mostra Origine – Bendini, Guerrini, Sanna, a cura di Tiziana d’Achille nella galleria Porta Latina di Roma. Nel 2014, alla 65ª edizione del Premio Michetti, riceve il premio Dante Ruffini e Maddalena Pettirosso. Nello stesso anno prende parte alla mostra La Luce e L’Icona, con la cura di Lorenzo Canova, presso le Basiliche Paleocristiane di Cimitile (NA). Risale al 2015 la mostra personale aMare, con testo di Alberto Dambruoso, presso la Galleria Tralevolte in Roma, con una installazione che è un esplicito omaggio alle vittime dei naufragi nel Mare Mediterraneo. È inoltre invitato al Premio Vasto, a cura di Lorenzo Canova, presso le Scuderie di Palazzo Aragona, Vasto (CH). Nel 2016 partecipa alla mostra Fragili Eroi, con la cura di Roberto Gramiccia, al Museo Carlo Bilotti, Roma. Nel 2017 espone nella personale A Geometria da Natureza, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona. In occasione della mostra Il Cammino delle Certose, con la cura di Anna Imponente, presenta due grandi opere installative presso la Certosa di San Lorenzo, Padula (SA); e ancora la personale Alcuni Indizi, Studio Presta / Timia Editrice, Roma.
È del 2018 la suggestiva mostra La luce diversa, Catania, Palmieri, Sanna, a cura di Anna Imponente, Mattatoio Testaccio, Padiglione A, Roma. In questa circostanza l’artista presenta una nuova serie di opere di grande formato con al centro il tema del sembiante e della metamorfosi, in un allestimento pensato e condiviso con gli altri autori per offrire una visione dove le opere affiorano lentamente dal buio, come apparizioni, conferendo anche allo spazio intonazioni sacrali. Nel 2019, è tra gli artisti della mostra itinerante La Collezione Farnesina in India, India Art Fair 2019 New Delhi, Calcutta, Mumbai.
Sempre nel 2019 realizza l’opera site specific Sembiante 12 per la mostra Verso l’Aleph di Napoli, Anselmo – Bassiri – Mottola – Palmieri – Sanna, Museo e Certosa di San Martino, Napoli, a cura di Anna Imponente. L’immagine dell’opera composta da quattro elementi porta lo sguardo dell’osservatore oltre il visibile: luce e ruggine diventano storia, sedimento del tempo e metafora della memoria; in questa aggregazione convergono in un’unica composizione la pluralità di presenze ed esperienze, di voci e identità che confluiscono in un unico punto: l’Aleph. Ancora nel 2019 per la rassegna Atelier al MACRO di via Nizza, Roma, propone un’installazione fotografica con audio e successivamente l’artista si racconta con Autoritratto. Nel dicembre dello stesso anno partecipa a Contrappunti 2, a cura di Bianca Pedace, Stazione di Posta di San Gemini (TR). Si tiene sempre nel 2019, presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone, Allunare Infinito, a cura di Alberto Dambruoso, a cinquant’anni esatti dal primo sbarco sulla luna. 2020, WOMAHR Women_Art_Human Rights for Peace, a cura di Lorenzo Canova, Palazzo ex GIL, Campobasso, Fondazione Crocetti, Roma e Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, New York. Insieme In Un Segno, Sala 1, Roma; Verso l’Aleph di Napoli, a cura di Anna Imponente. Certosa e Museo di San Martino, Napoli. 2021, Dante 700. Cento Artisti di-segnano la Divina Commedia, Museo MoCo (Montpellier Contemporain), Montpellier. Le altre opere, Artisti che collezionano Artisti, Museo Napoleonico, Roma. Sandro Sanna – Luce, Materia, Spazio, Open Studio, a cura di Arabella Morabito, Roma. Nel 2022, L’Osteria dei Pittori, Galleria La Nuova Pesa, Roma. 2023 E la Mia Terra è Dove L’erba Trema, 45 artisti d’oggi rileggono l’opera di Rocco Scotellaro, a cura di G. Appella, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma. Con la cura di Roberto Gramiccia La Crociata dei bambini, Artisti per il disarmo, Villa Lazzaroni, Roma. In occasione della presentazione del n 43 della rivista in carne e ossa VIVA, proiezione del cortometraggio di animazione “Selvaggia Promessa”, galleria La Nuova Pesa, Roma.
Opere dell’artista sono presenti in collezioni pubbliche e private, tra le quali si ricordano: la Galleria Nazionale d’arte Moderna di Roma, il MACRO di Roma, la Collezione permanente della Farnesina MAECI,Roma, Palazzetto Venezia in Roma, il MART di Rovereto, la Fondazione VAF-Stiftung di Frankfurt.
Hanno scritto di Sandro Sanna:
Airos, V. Apuleo, Alan G. Artner, P. Balmas, E. Bilardello, F. Briguglio, M. Calvesi, L. Canova, A. Capaccio, S. Capolongo, L. Caramel, M. Carboni, C. Carlino, V. Ciarallo, A. Dambruoso, Jessica Dawson, T. D’Achille, F. D’Amico, M. De Candia, N. Encolpio, L. Fantò, D. Ferrari, M. G. Ferrarini, P. Ferri, G. Franceschetti, M. Gallo, S. Guarino, D. Guzzi, A. Imponente, Soh Joo, M. Locci, L. Mango, F. La Manna, L. Mattarella, L. Meneghelli, M. Meneguzzo, A. Monferini, M. Novi, Raluca Patru, B. Pedace, V. Perna, F. Pirani, Fresia Rodriguez Cadavid, S. Rossi, F. Ruggeri, S. Schiesaro, P. Serra Zanetti, F. Simongini, G Simongini, C. Siniscalco, L. Tallarico, M. Vescovo, E. Vitaliano, Paula Voicu, John Yau, R. Zuccaro.